30 December 2009

Good night, 2009!


Saluto il 2009 con cento tweet che hanno attraversato quest'anno che ho passato tra Montreal, Roma e Londra.

E che si levi il sipario sull'anno nuovo.



1. One of the beauties of Montreal: to run the risk to fall down from a friend's balcony O_O 2. Spending an hour at the swimming pool with 20 ladies in their sixties really helps me to feel like Naomi Campbell. 3. I should write "100 and more ways to take a bidet in North America".4. Watching Pina Bausch in the movie "Habla con ella". Good night, Pina.

5. Doing pancakes with maple syrup. I'm so Canadian now.


6. Laughing http://bit.ly/uAjtG An untold Berlusconi by the comedian Sabina Guzzanti.

7. Painting a song http://soytuaire.labuat.com/ 8. Canta finalmente il verso che le mancava:" Noi fummo da secoli calpesti, derisi. Perché non siam popolo, perché siam divisi."
9. Persepolis 2.0 Support Iranians. Spread the world. http://bit.ly/s9VLS


10. Undressing my fb account.11. Indaga la costruzione dei suoi limiti. 12. @beppesevergnini Ci voleva un avvoltoio per spostarlo a L'Aquila.

13. I refused a taxi paid by a friend to use my Bixi. This is an addiction. A kind of.


14. Everyone needs to choose his own path http://bit.ly/yE8fd


15. When you're leaving a country where you lived for a little while,everybody is nice to you.It's a kind of simulation of your last days:)


16. Ghedini è la bruttezza presente in ognuno di noi.

17. My first experiment with TiltShiftMaker http://tiltshiftmaker.com/ I like it! http://flic.kr/p/6Hf4nb

18. I'm impatienly waiting the next bestseller of my beloved prime minister:"How to reach your G-spot". Mr B, save us from frigidity. Amen.

19. Crying on the metro with so good friends she doesn't want to leave.
20. Un dernier orage nous dit au revoir. Tout est tumultuex. Bonne nuit.


21. Thinking about Tomas from Brazil who used to say "Home is where the heart is."

22. Thanks for all I've learned in this respectful country and for all the smiles you gave me, I hope to see you all soon. Bye, my friends.
23. I found enemy all around http://bit.ly/lMluM Rome is home? http://twitpic.com/ceznw - Ok,now I've a BIG problem. Any advice? Is it stalking? :)
26. Ok, now Lis Quijote can go to sleep :) It's demanding to try to have a satisfactory customer service in Rome.

27. Alice in the Acidland via @benjamasquelier 's blog http://tinyurl.com/dhjo8e
28.
I'd like to have the laugh that Mamma Roma has in her woe. http://tiny.cc/kwQ2C

29.
"Viviamo con un pò di terra del passato, con le gioiose menzogne del presente e con la travolgente cascata dell'avvenire." René Char

30.
Ciao Concetta, come stai? Angelo, come sta? Noi stiamo tutti bene. http://bit.ly/8WuSK

31.
"Tutti vogliono vivere a spese dello Stato. Si dimentica che è lo Stato a vivere a spese di tutti." Fréderic Bastiat


32.
Ready to camp for 15 days. Will I survive? Sardinia, I'm coming.

33.
Su Tafter Journal di settembre: "Il distretto del cinema e dell'audiovisivo di Montreal" http://bit.ly/129L30

34.
I love Marshmallows http://bit.ly/4l1QJk Do you?

35. "In Italia non siamo bravi ad organizzare il mondo, siamo bravi a navigare il mondo..." da un intervento di @lucadebiase #tlab

36.
Del rumore non avere paura. http://dailymotion.virgilio.it/video/x6b37w

37.
Io e @_Xtiana_ abbiamo arbitrariamente stabilito che odore è di genere femminile, mentre puzza è maschile. 38. "La bellezza che cerco è dove tutto finisce, in quell’inizio all’inverso, dove l’umano scompare, e il divino potentemente danza". I. Santacroce

39.
Nun te piglià collera, ca 'o zucchero và caro.

40.
#iamproudof giving up smoking cigarettes.

41. Central Park. I love in the dark. [A big couple of the Italian music] http://bit.ly/euA1Z Trovo molto interessante il terzo capitolo di "Liquid life" di Z.Bauman, per chi opera nel settore artistico e culturale. A must read. "Voglio un'iniezione di fiducia. E se qualcosa dentro brucia, facciamo finta che sia un toast." http://bit.ly/1DdthA Transumo.

45.
Togetherness.

46.
"Il consumismo è un'economia basata sull'inganno, sull'esagerazione e sullo spreco." [Sempre Bauman, chapter V] 47. I'm not so sure that eating all the minth in your Mojito is a good idea. 48. Mio padre baccaia. [ voce del verbo baccaiare ]

49. Gli italiani amavano molto fare cin cin http://bit.ly/coHcI, ma non sopportavano la vista della verità svelata dal tempo http://bit.ly/11PeJa

50.
If I should choose just a voice to listen all my life long, I would choose Tom Waits' voice to soothe my soul. Forever and ever.

51.
To my grandpa Rodolfo #beatCancer
52. Vivo [spero ancora per poco] in un monolocale dalle tende blue velvet. http://bit.ly/2eoLsC I'm a Twitter translator :)

54. Ho visto case che voi umani...

55. A people's history of the internet: from Arpanet in 1969 to today http://bit.ly/4a1zFQ Ringrazia tutti coloro che usano 12345678 come password per proteggere la loro linea wi-fi RT @mkl "Il futuro è già qui. E’ solo mal distribuito." William Gibson Me llamo #Elisa pero no me gustan nada las telenovelas.
59.
"How would you feel if you had to ask 4 million people for permission to get married?" http://bit.ly/2cZ7mJ 60. Un ritratto intimo di Alda Merini. http://bit.ly/1atizL [video] RT @TwitLetteratura Essere o benessere? (Marcello Marchesi)
62. Sente che dentro qualcosa si è rotto. Ma stavolta è per fare spazio al nuovo. Che avanza lentamente.
@Reuven_Halevi Going faster than a roller coaster http://bit.ly/1YbFdW mi sento così. Tutto è messo in discussione, ma mi piacciono le sfide
64. Ai governanti: al crocifisso appendeteci la vostra ipocrisia.
65.
Io so' de coccio. 66. RT la bio di @nicola_favero "I was not afraid of the words of the violent, but of the silence of the honest."
67. Let what you love be what you do.
68. is on the road to Tunis. 'No me gusta el arte que diviniza el ombligo de quien lo practica. Me gusta el arte que sirve para sanar.' http://bit.ly/12EUbH 70. C'est difficile à expliquer, l'anarchie... http://bit.ly/tN9Xh
71. L'Italia mi sembra un paese di ciliegine senza torta sotto. http://bit.ly/4aiDuR 72. Spero che l'Italia impari presto e bene il linguaggio del rispetto nel parlare delle differenze che abitano ognuno di noi. 73. « Io sono sempre stata come sono anche quando non ero come sono e non saprà nessuno come sono perché non sono solo come sono » P.Valduga Per le mie Twitter ladies http://bit.ly/4ytb4s #gudnait Nello scrivere i tweet, dopo essere stata su #wave, mi guardo alle spalle con la strana sensazione che qualcuno possa leggermi i pensieri.

76. Hanno corpi inquietanti che distendono al sole E alle lune nascenti perdono ogni pudore http://bit.ly/3JRRLL #gudnait Facciamo luce sull'epilessia http://bit.ly/3TsPQ RT, please E per chi non lo avesse ancora visto http://bit.ly/1zECNB "R.I.P.: A remix manifesto" di Brett Gaylor #freeculture

79. J'adore RT @SilverPhoenix76 Ho studiato tanto per scoprire che dio non esiste. Laureateo. Se Tw è un mezzo democratico, non tutti i tweeter mi sembrano pronti a godere di tale democrazia. Acuerdate de Lis. http://bit.ly/11hn5n 82. I miss Montreal http://bit.ly/3omlf (via @MagicRat)
83. Un #FF di cuore a chi, 5 mesi fa, ha guidato i miei primi passi su Tw: @fmazzucato @Reuven_Halevi @fraska @filippocioni @rossella76 @mediterranei @_Xtiana_ @linux29 @miss_espresso

84. Vorrei avere un obiettivo in mezzo agli occhi per immortalare l'espressione ebete delle persone a cui dico che sono sposata. 85. Forse dobbiamo tramontare. http://bit.ly/6wsE86 [Intervista a U.Galimberti]
86. "Sono anche questo" dice la mia nuvola.

Quelli che NON benpensano [ http://bit.ly/40O9Al ] ---> My new Tw list (work in progress) http://bit.ly/6zinZo 88. "Andiamo a Londra a dimagrire." http://bit.ly/4qNMBE
89. & l'insostenibile leggerezza dei tweet. Avete superato la vostra soglia di dolore? http://bit.ly/8kYq3a [via @dillingertwitt]
91.
Di vite che nascono.
'And you, and you, and you, gotta give them hope' http://bit.ly/TuS9g
"Io non vorrei questo giorno finire e buttarmi nei cascami della notte. " http://bit.ly/7CVhGJ [Mariangela Gualtieri] "Sono vicina ad ambienti dei social network." http://bit.ly/5xPAHY Grazie Bruno, questa me la rivendo nel cv. #noncirestacheridere
"Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue." Marcel Proust
Babelesque.net ospita il mio reading di "Mi stanno grattuggiando il cielo" http://bit.ly/85dqys (parole+voce:mie) I commenti sono benvenuti!
'Avatar' è sublime. & la manutenzione della frangetta. & la gioia di riscoprire la bellezza della tua città tramite gli occhi di un tuo amico venuto da lontano. Capire che l'unica geografia che conta è quella del tuo corpo, della tua memoria e del tuo sentire. #momentipositividel2009

23 December 2009

Help yourself.


Ho mangiato tutto il giorno
come se non avessi mai visto del cibo in vita mia.

Come se ciò di cui avessi una fame disperata,
fosse un'identità.

12 October 2009

Quando a 20 anni credevo



Che i capelli lunghi mi rendessero donna.

E che sorridere fosse il modo più rapido
per far arrivare la felicità.

4h09 AM



In quella piegha della notte
in cui le ore scorrono con la disinvoltura dei minuti,
riparo i miei pensieri da una decadenza virale
e poggio le mie mani su di me come se fossi te.




09 October 2009

Che sia chiaro.


Che sia chiaro.

Non avrei dovuto essere così frettolosa
nel definire il decollo e l'atteraggio. Il distacco. La scoperta.
La resa alle sensazioni più sublimi di amore e smarrimento.

Avrei dovuto guardarmi poi dall'euforica consapevolezza
che tutto è evanescente. I pianti, i baci, lo sbraitare.
Senza orientamento, la strada si fa intrigante e scoscesa.

Ecco, che sia chiaro. Io non volevo lanciarmi.
Ma mi pareva la soluzione più rapida per raccogliere l'abbraccio della valle.
Ne ho goduto, è vero, numerose volte.
Ma lo slancio, la fretta, la velocità mi hanno riempito gli occhi di terra.

Non ho assaporato l'intensità della luce blu che si diffondeva al tramonto.
E ho stretto poche mani con il desiderio di annusarle.
La neve, non l'ho mangiata, né lanciata, né amata.

Ora che questo luogo è un luogo nuovo.
Che si chiama come me.
The epileptic reverie fatta persona.
Posso frenare questa corsa, questo tonfo,
questa vertigine paurosa fatta di accenti e interpretazioni.

Voglio procedere con la lentezza propria di un altro tempo.
Voglio deglutire ad ogni pausa del cielo che mi sormonterà.

Sono pronta. L., Andrò.

22 September 2009

Si è rotta l'estate.



Da maggio a settembre
mi sono lasciata accordare.
Non ho scritto
per confusione e per pudore.

Il mio pensiero si vergognava di lasciarsi spogliare.

Troppa incoerenza nel respiro
per darsi con trasporto.

Così l'acqua e la terra sono rimaste tali,
e, timida, ho spiato il fango solo da lontano.

Ma ora l'estate si è rotta
come una risata trattenuta;
si è schiantata nel buio
e non ha più dove andare.

Corpo e respiro sono ora accordati.
E liberi di vibrare.








No one is available to chat.


No one.

E ciò accresce le dimensioni della mia tristezza.

11 June 2009

Il caos delle mie volontà

Primissimo e rudimentale esperimento di parole trasformate in immagini.



24 May 2009

Il segreto del cercare è che non si trova

Video intervista, curata da Cristina Locatelli e la sottoscritta, al regista e compositore Massimo Munaro, Teatro del Lemming. I testi sono tratti da "Teatro del Lemming" di Marco Berisso e Franco Vazzoler e le musiche sono di Massimo Munaro. Il video è stato proiettato in Sala Conferenze del Mart durante il forum "Neuroscienze e teatro: la percezione dell'altro nell'esperienza estetica" nel giugno 2007.

Ecco una sintetica descrizione degli argomenti trattati durante il forum:

La rappresentazione teatrale implica per sua natura la presenza dello spettatore. Questa presenza è passiva o partecipa ad un rito di creazione collettiva? Attraverso l'analisi del legame tra movimento, spazio e percezione, la ricerca, sia in campo scientifico che artistico, s'interroga sul valore cognitivo della mimesi e su come l'alterazione dell'ambiente circostante possa variare tale percezione. Quanto la recente scoperta del sistema mirror può chiarire i principi d'immediata condivisione su cui si fonda il teatro?




“Ecco che dal cerchio compatto dei costumi e dei riti religiosi, delle cerimonie e delle attività ludiche, è uscito QUALCUNO che aveva appena preso la decisione temeraria di staccarsi dalla comunità culturale.
A muoverlo non erano né l’orgoglio [...] né il desiderio di attirarsi l’attenzione generale [...]. La posta doveva essere più alta, una COMUNICAZIONE di capitale importanza [...].
DI FRONTE a quelli che erano rimasti da una parte, si è alzato un UOMO PERFETTAMENTE simile a ciascuno di loro e tuttavia (in forza di qualche “operazione” misteriosa e mirabile) infinitamente LONTANO, terribilmente ESTRANEO, come abitato dalla morte, separato da loro da una BARRIERA che, pur essendo invisibile, non era perciò meno spaventosa e inconcepibile, tale che il suo vero senso e L’ORRORE non possono rivelarsi che nel SOGNO.
Così nella luce accecante di un lampo scorsero improvvisamente L’IMMAGINE DELL’UOMO, chiassosa, tragicamente clownesca, come se lo vedessero per la PRIMA VOLTA, come se avessero appena visto SE STESSI. Fu certamente un’impressione che si potrebbe definire metafisica.

Tadeusz Kantor

30 March 2009

La tigre nel mio giardino



Solamente America



Non vidi mai nulla di più solitario del Nord America.

Come un marito ubriaco
ha voracemente picchiato la moglie
per occuparne i territori più segreti.

Ed alla sua morte si è ritrovato solo,
in spazi geograficamente immensi
quanto mentalmente angusti.

In cui lo guardo è assente,
ma, ad ogni modo,
non c’è più niente da guardare.

26 March 2009

Press Start


Una tavola di 1 anno e mezzo fa, nata da una fotografia scattata al Denkmal für die ermodeten Juden Europas, monumento di Berlino in memoria delle vittime dell'Olocausto.

La tavola è stata selezionata per il catalogo dell'OFFF, l'International Festival for the Post-Digital Creation Culture, durante l'edizione autunnale del 2007 svoltasi a NY.

Il tema era :"Press Start".

Fertile



Montréal
(o Montreal, come preferite alla vista)

si è sciolta in una liquida mistura
accompagnata da cicche, plastiche varie e sporco accumulato.

Ha pianto una settimana intera

da ogni balcone e da ogni tetto.

Goccia dopo goccia,
ha consumato il suo ciclo mestruale incolore ed inodore.

Che rispecchia il sentimento d'assenza dell'inverno.


Ogni mio passo è ora libero di sentire il terreno

senza affondare nell'inquietudine dell'ignoto.


Ora ogni via conduce
ed ogni incrocio separa.

è finito il tempo di fluttuare a trenta centimetri dalla vita.


Sento nuovamente il peso di parole e passi.

Di gente e occasioni create.

Finalmente fertile,

anche se orfana di piazze,
ho la scelta fra le mani.

L'accarezzo,
fingendo di sedermi sul bordo di Ponte Sisto.

16 March 2009

Albany senza bellezza


Seduta nell'autogrill dell'anima, guardo Albany senza bellezza.

Le pause necessarie per prendere una giusta direzione diventano luoghi sicuri ed insonorizzati, in cui fermarsi è comodo e senza impegno.

Come le rate s'insinuano presto nella vita di chi si finge benestante,
così le lunghe pause del pensiero s'infiltrano nei luoghi più bui della tua volontà.

E ti ritrovi ancora fermo,
ancora lì, ancora ad Albany,
che senza gioia, né dolore,
ti appaga,
annullando l'inquietudine della scelta.


Non devi far altro che attendere,
immobilizzare battito e respiro
e allinearti nelle code dei senzanome che compongono questa stazione.

E la sua non bellezza ti si spargerà addosso
come polvere di soffitta, come gocce di doccia,
come sabbia mossa dal vento.

Non bella e non viva, ho aspettato due mesi.
Tutto il tempo di distruggere volontà ed autostima.

Ma Albany mi ha sputato ora su un pullman carico di sonno e d'odori
e la scelta del posto a sedere mi ha logorato il pensiero.

Peccato, mi mancherà il sentimento di resa
di chi ha stabilito che non ce la farà.





.

02 March 2009

Prima!




Giovedi sera durante il Festival d'Images, ospitato dall'Usine C, ho visto SOS, l'ultima creazione del gruppo newyorkese Big Art Group.

Questo post non vuole essere una recensione dello spettacolo, ma piuttosto una descrizione delle riflessioni che i temi trattati dalla compagnia teatrale hanno suscitato in me.


Il biglietto intero era caro rispetto alla media dei biglietti teatrali di Montreal, ma l'invadente presenza di 7 schermi dul palco mi ha rassicurato.
Del resto quale visione mi è più familiare di uno schermo?

Silenzio.


Il messaggio trasmesso in un'ora di spettacolo mette completamente in discussione il nostro malsano rapporto con l'immagine, con le immagini, con l'altro, "within a supersaturated, hyper-acquisitive society".°

L'aggressività della parola vuota di un qualsiasi senso è tale che gli slogan ripetuti ad intervalli costanti mi hanno catturato come i primi rozzi complimenti ricevuti in luoghi scuri e anonimi.

I've broken a glass!
I've broken a rule!
I've broken a bone!
I've burned a hole in the floor!

[Rullo di tamburi]

A cosa pensi?

Penso che mi hanno rubato il tavolo, il pane, la tovaglia e gli amici.
E che hanno intinto ogni mia parola in barili di letame,
restituendomi poi la gioia della condivisione,
mentre sono sola in una stanza ermetica.

Condivido i miei link, i miei post, i miei status,
senza voci intorno a me,
senza cuori da sentire.

Per essere all'ultimo grido, devi condividere.

Penso che il fine ultimo della condivisione
sia stato modificato geneticamente
come i pomodori rossi e perfetti
che mi spaventano tanto dal reparto verdura di questo immenso Nord America.

Non condivido più per noi.
Condivido per me.

Tornati alle esclamazioni infantili: "Io te lo dico, ma tu che mi dai?"
e immersi nella ricerca di notizie sempre più fresche, che sanno di gloria,
ci eleviamo nell'Olimpo virtuale di chi esiste perché sa.

Abbiamo visto scivolare via respiri briciole vino risa.
L'informazione è ora dotata di precisione chirurgica.
Incide chi ci segue come discepoli fedeli
per i quali moltiplichiamo pensieri e novità.

In cambio solo un pò di gratitudine
ed un assaggio di popolarità.

Credi che gli altri ti vedano esattamente come vorresti che ti vedessero?

Si. Lucida e pacata.

E l'interno? E le viscere?

Erano tutti vuoti a rendere.



° fonte: http://www.bigartgroup.com/sos.htm

26 February 2009

Tutte le maschere di cui porto il segno


Sono acqua e sono sete.

Ma la mia fonte, la cerco comunque in voi.

Lost in Canada



L'inverno canadese è simile a quei fine settimana sospesi e casalinghi .
Le finestre si trasformano nei tuoi occhi.

Le code degli scoiattoli che saltellano sul balcone nelle tue appendici esterne.


E ti ritrovi bambino, imprigionato in casa,

perché i tuoi genitori hanno deciso di poltrire, di chiudersi alla vita,

o forse solo di abbandonarsi, per dimenticare un lavoro che porta denaro ed impotenza.


E tu, annoiato ma speranzoso che la vicina suoni alla porta

o che passi un venditore di enciclopedie o un prete desideroso di benedire i tuoi pensieri,

sai che in realtà le tue attese saranno deluse.


Ecco, l'inverno canadese mi lascia inutile,

in attesa che tutto finisca presto

o che uno sconosciuto mi urti per strada e per scusarsi mi offra una birra al bar.


Ma no, le persone durante l'inverno canadese tengono gli occhi bassi

e sono talmente rispettose delle precedenze nei sentieri tracciati nella neve,
che il caso si arrende e li lascia fare.

E lo scintillio dei fiocchi appena caduti mi abbaglia

e mi fa credere di essere su una duna a 40 gradi Celsius,

mentre il cuore muore, soffocato da infiniti strati di osservanza e democrazia.


I'm lost in Canada.

23 February 2009

Everybody owns me


Metto in ordine qualche pensiero lasciato orfano di un proprio spazio
in quest'ultimo anno speso tra Roma e Montreal.

1.

Ora in patria straniera
affondo le unghie nella terra bagnata.

Trovo un cordone ombelicale
ancora pulsante di presenti ricordati.

Gli chiedo cosa sarebbe stato se.

Mi indica il vicolo in cui vivrei senza perché.


2.

Perché il tuo pensiero mi permetta di sibilare.


E sibilo.
Sibilo ancora.


Perché la rissa diventi duello.
E l'eleganza dell'espressione vinca i volgari tormenti del mio animo.

3.

In quante vite si può dimostrare di essere degni?

Credo fermamente di averne una.
Non c'è riscatto, né rinascita,
né possibilità alcuna di premere "Start again".

è questa la vera penitenza:
allontanare la vita,
convincendosi che qualcos'altro giungerà.

E rimanere freddi e morti nell'attesa.

20 February 2009

Mi stanno grattuggiando il cielo
















Ricordo
i momenti d'incontinenza fotografica
per fermare ogni passaggio di spensieratezza.
Tanto che ora mi dico che tutto ciò è perso
e non lo riabbraccerò più.
Ma ho almeno immagini in cui sprofondare
e vissuti da immaginare.

Ora, invece, vado in giro con gli occhi chiusi e le unghie mangiate

perché anche il respiro mi fa venire fame.
Di gente che mi guarda e mi tocca.
Di occhi che s'intrecciano senza chiedersi scusa.

L'allontanamento, certo, ti regala l'anonimato.
E quella soglia elettrizzante tra essere tutto ed essere niente
mi spinge nella folla senza nome
per mettermi in fila per uno in attesa dell'autobus.

Chiudo ormai ogni orifizio
per non ricevere, né dare.
Tengo stretto il sapore del sale incrostato nei capelli
perché è l'unico che mi restituisce dignità.

Mi stanno grattugiando tutto il cielo, questi maledetti.
Cade giù giorno dopo giorno.
Vogliono finirlo, rubarmelo fino all'ultimo pezzetto,
che si deposita mortificato in terra.

Ed io, vigliacca, non ho fatto nulla per salvarlo.
Anzi, fingendo di non riconoscerlo,
ci cammino sopra con noncuranza
per convincermi che io qui, ci sono nata.