26 February 2009

Lost in Canada



L'inverno canadese è simile a quei fine settimana sospesi e casalinghi .
Le finestre si trasformano nei tuoi occhi.

Le code degli scoiattoli che saltellano sul balcone nelle tue appendici esterne.


E ti ritrovi bambino, imprigionato in casa,

perché i tuoi genitori hanno deciso di poltrire, di chiudersi alla vita,

o forse solo di abbandonarsi, per dimenticare un lavoro che porta denaro ed impotenza.


E tu, annoiato ma speranzoso che la vicina suoni alla porta

o che passi un venditore di enciclopedie o un prete desideroso di benedire i tuoi pensieri,

sai che in realtà le tue attese saranno deluse.


Ecco, l'inverno canadese mi lascia inutile,

in attesa che tutto finisca presto

o che uno sconosciuto mi urti per strada e per scusarsi mi offra una birra al bar.


Ma no, le persone durante l'inverno canadese tengono gli occhi bassi

e sono talmente rispettose delle precedenze nei sentieri tracciati nella neve,
che il caso si arrende e li lascia fare.

E lo scintillio dei fiocchi appena caduti mi abbaglia

e mi fa credere di essere su una duna a 40 gradi Celsius,

mentre il cuore muore, soffocato da infiniti strati di osservanza e democrazia.


I'm lost in Canada.

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